Italiano

Fiat acquisisce Chrysler pagando $ 4, 35 miliardi a UAW, Inc.

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 4 gennaio 2014

Il giorno di Capodanno, la casa automobilistica italiana FIAT ha accettato di pagare 4, 35 miliardi di dollari al fondo fiduciario del sindacato metalmeccanico United Auto Workers (UAW), per acquistarne le quote in Chrysler. L’accordo è una enorme ricompensa al sindacato UAW per i servizi che ha reso nel decurtare i salari, e i corrispettivi salariali previdenziali, dei lavoratori Chrysler ed aumentare la redditività dell’azienda.

L’accordo è stato concluso dietro le spalle dei lavoratori Chrysler, nel corso di incontri a porte chiuse tra avvocati di Wall Street e consulenti; esso illustra l’abisso incolmabile che separa la UAW e il resto dei sindacati ufficiali dalla classe lavoratrice.

Secondo i termini dell’accordo, la Fiat pagherà al fondo fiduciario volontario della mutua dei dipendenti pensionati (VEBA), controllato dalla UAW, 1750 milioni di dollari in contanti e Chrysler verserà un contributo $ 1, 9 miliardi. Chrysler ha anche accettato di pagare a questo fondo fiduciario 700 milioni di dollari, in quattro rate annue, una volta che la vendita sarà conclusa, il (o attorno al) 20 di gennaio.

In seguito al fallimeno forzato e alla ristrutturazione della casa automobilistica di Detroit da parte del governo Obama nel 2009, il fondo fiduciario della UAW aveva ricevuto una proprietà parziale di Chrysler. In cambio del pagamento multi-miliardiario annunciato mercoledì, la UAW cederà la sua quota del 41, 5 per cento in Chrysler (Fiat già possiede l’altro 58, 5 per cento) e rinuncierà ad una causa legale che chiedeva un prezzo più elevato per le azioni Chrysler. Come risultato, l’Offerta Pubblica Iniziale che i dirigenti della UAW avevano sperato per aumentare il valore delle azioni è stata annullata.

Secondo il giornale Detroit Free Press, l’accordo è stato sigillato in una località della Florida il 28 dicembre, nel corso di un incontro tra l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne e Alain Lebec, un senior managing director della Brock Capital Group LLC, che rappresentava il fondo UAW.

La liquidazione alla UAW è stata finanziata col sudore e dal sangue dei lavoratori Chrysler, che negli ultimi quattro anni sono stati sottoposti a selvaggi tagli salariali ed accelerazioni dei tempi di lavoro; certamente porterà grandi dividendi a uomini d’affari, come il presidente della UAW Bob King, che controllano il sindacato, e all’esercito di consulenti legali e di Wall Street che la UAW ha assunto per progettare e mettere in opera il contratto.

Alla notizia della vendita delle azioni Chrysler a prezzo minore, che è stata vista come un colpo gobbo del CEO della FIAT Marchionne (che ha pagato molto meno di quanto gli analisti avessero previsto), alla Borsa di Milano le azioni FIAT sono salite del 16 percento. Si prevede che la fusione delle due società, che creerà la settima più grande società automobilistica al mondo, scatenerà una nuova ondata di licenziamenti, chiusure di fabbriche e attacchi salariali e previdenziali in Italia e in altri paesi, e porterà a ulteriori assalti ai lavoratori americani.

Il quotidiano finanziario Wall Street Journal ha scritto: ”l’aver evitato l’Offerta Pubblica Iniziale dà al signor Marchionne la libertà di cui ha bisogno per consolidare ulteriormente le operazioni di progettazione e produzione delle aziende... L’accordo, inoltre, gli permetterà di trascorrere più tempo a rielaborare le operazioni di FIAT in Europa, dove essa ha sofferto a lungo per il crollo delle vendite... In cambio, la FIAT ha detto che la UAW ha accettato di sostenere gli sforzi per rendere le operazioni di Chrysler più efficienti”.

Il sindacato UAW ha già perpetrato enormi attacchi contro i lavoratori Chrysler, riducendo il costo del lavoro della società di quasi un terzo negli ultimi sei anni; questo ha permesso a Chrysler—che era in bancarotta nel 2009—di riportare nove trimestri redditizi consecutivi.?Nei primi tre trimestri del 2013, Chrysler ha realizzato 1, 14 miliardi di dollari di profitto e si pensa abbia 11, 5 miliardi dollari in contanti a disposizione.

La UAW ha imposto ai lavoratori una cifra stimata in 1, 3 miliardi fra concessioni salariali e previdenziali all’anno, secondo i termini della ristrutturazione di Chrysler e General Motors nel 2009 da parte dell’amministrazione Obama, incluso un sistema di salario a due livelli, che ha ridotto, in termini reali, la retribuzione e le previdenze sociali dei nuovi assunti al livello dei guadagni dei lavoratori dell’automobile statunitensi degli anni 1930.

Il sindacato UAW ha inoltre imposto, a nome dell’azienda, il cosidetto “piano di lavoro alternativo”, che costringe i lavoratori a lavorare per dieci ore, senza pagamento degli straordinari, questo ha consentito a Chrysler, ed altre case automobilistiche, di estorcere l’equivalente di 49 giorni lavorativi supplementari dai suoi stabilimenti.

In cambio di queste concessioni, l’amministrazione Obama aveva assegnato una rilevante partecipazione azionaria in Chrysler al VEBA, che la UAW aveva istituito originalmente nel 2007, per alleviare le case automobilistiche di Detroit dagli obblighi di assistenza sanitaria ai loro pensionati. Questo ha dato al sindacato UAW il controllo di uno dei più grandi fondi di investimento privati al mondo, il loro stesso sito web stima il valore del fondo fiduciario attorno ai 54 miliardi di dollari.

Questo non è stato fatto per il beneficio di 117.000 pensionati di Chrysler e dei loro coniugi superstiti. Al contrario, con il suo controllo della VEBA, la UAW ha un incentivo finanziario diretto per tagliare le prestazioni di assistenza sanitaria ai pensionati e lo ha già messo in atto aumentando le franchigie e le partecipazioni ai pagamenti ed eliminando dalla copertura alcune prescrizioni. Con l’introduzione negli USA del nuovo sistema di assicurazione medica obbligatoria (noto sotto il nome di Obamacare), sostenuto pienamente dalla UAW, è certo che ci sarà più a venire, con l’eliminazione dei programmi assicurativi “d’oro” (data la loro copertura decente).

I loro consulenti di Wall Street hanno senza dubbio fatto presente ai dirigenti della UAW che avranno molto più denaro a disposizione se i lavoratori attuali muoiono prima di poter pretendere troppa assistenza dal fondo VEBA. Questo dà alla UAW un’ulteriore motivazione per imporre giorni lavorativi più lunghi e aumento di velocità dei tempi di lavoro massacranti.

Uno dei personaggi chiave a spianare la strada per l’accordo finale con la UAW è stato Ron Bloom, un ex banchiere d’investimento di Wall Street, stretto consulente finanziario della UAW e di altri sindacati.

Bloom, che Marchionne ha assunto per negoziare la vendita delle azioni della UAW, incarna perfettamente il matrimonio fra parassitismo finanziario, apparato sindacale e il Partito Democratico americano.

Negli anni ’90, Bloom era consulente per il sindacato metallmeccanico United Steelworkers (USV), quando aiutò Wall Street a ristrutturare l’industria siderurgica, proteggendo il patrimonio della USV, lasciando centinaia di migliaia di lavoratori siderurgici senza lavoro o pensione.

Dopo aver consigliato la UAW di creare il VEBA, Bloom ha servito nella Auto Task Force di Obama, che nel 2009 ha ristrutturato l’industria automobilistica degli Stati Uniti, secondo gli interessi di Wall Street.

La svendita multi miliardaria di Chrysler mette in luce il fatto che la UAW è organicamente ostile agli interessi dei lavoratori, che sostiene di rappresentare. Dopo decenni di collaborazione sulla gestione del lavoro e tradimenti, il sindacato ha completato la sua trasformazione in impresa, che condivide i profitti derivanti dallo sfruttamento della classe lavoratrice.

La UAW e il resto dei sindacati ufficiali sono controllati da elementi corrotti della classe medio-alta, determinati a diventare milionari servendo come appaltatori di manodopera e poliziotti dell’industria: lavorano deliberatamente per fornire manodopera a sempre minor costo allo sfruttamento capitalistico.

Mentre la UAW abbassa il costo del lavoro negli Stati Uniti per General Motors, Ford e Chrysler, essa svolge un ruolo sempre più importante nell’aiutare le aziende automobilistiche multinazionali statunitensi ad imporre chiusure di fabbriche in Europa, Australia e in altri paesi.

Attualmente è in combutta con Volkswagen per ottenere il riconoscimento del sindacato come interlocutore—sopra le teste dei lavoratori—al fine di reprimere l’opposizione a salari ai limiti della povertà alla fabbrica di Volkswagen nello stato del Tennessee.

Una serie di organizzazioni di pseudo-sinistra, compreso il Labor Notes e l’Organizzazione Internazionale Socialista (ISO), insistono sul fatto che la UAW e gli altri sindacati sono “organizzazioni della classe lavoratrice” che possono essere riformate dalla pressione dal basso o con l’elezione di nuovi leader. Mentono! Queste organizzazioni burocratiche, anti classe lavoratrice e antidemocratiche non possono essere portate a servire gli interessi dei lavoratori più di quanto lo faccia l’industria, i cui interessi in realtà sono serviti dai sindacati.

Il WSWS da molto tempo chiama i lavoratori a liberarsi dalla presa di queste organizzazioni di destra e a creare nuove forme di lotta politica e industriale, in un’ottica completamente nuova; questo significa rifiutare i programmi nazionalisti e pro-capitale dei sindacati e combattere per creare un movimento dei lavoratori genuinamente fondato su socialismo e unità internazionale della classe lavoratrice.