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Difendiamo i lavoratori greci! Opponiamoci al diktat di Schäuble e Merkel!

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in tedesco e in inglese il 14 luglio 2015

Il Partito dell’Uguaglianza Sociale (Partei für Soziale Gleichheit o PSG) della Germania denuncia l’accordo imposto alla Grecia dal Cancelliere Angela Merkel e dal ministro delle finanze Wolfgang Schäuble al vertice dell’Eurogruppo di domenica. Facciamo appello ai lavoratori in Germania e in tutta Europa a dichiarare la loro solidarietà con i lavoratori greci e organizzare una resistenza di massa alle politiche del governo tedesco.

Le nuove imposizioni di austerità, a cui il governo del primo ministro greco Alexis Tsipras ha capitolato lunedi mattina, vanno ben al di là delle misure che la popolazione greca ha respinto, a larga maggioranza, nel referendum tenutosi appena una settimana prima. Per milioni di greci, l’attuazione di queste misure significa la povertà, la disoccupazione, la malattia e anche la morte. La Grecia, de facto, sarà trasformata in un protettorato della Germania e dei più potenti interessi finanziari europei.

La troika (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) torna ad Atene e detterà la politica del governo. Il ruolo del Parlamento greco è ridotto all’approvazione delle misure di austerità e a mettere la firma ai tagli di bilancio automatici. Le proprietà dello Stato greco, stimate ad un valore di € 50 miliardi verranno trasferite in un fondo, per essere poi vendute al miglior offerente; come accadde in Germania con la creazione del Treuhandanstalt, istituito nel 1990, per liquidare i beni dello Stato della Germania dell’Est (DDR).

L’accordo equivale a una carta bianca allo sfruttamento spietato e al saccheggio della classe lavoratrice greca.

Perfino i commentatori dell’establishment non hanno potuto ignorare il carattere antidemocratico del contratto. Wolfgang Münchau, del Financial Times, ha accusato i creditori della Grecia di ritornare alle “lotte di potere nazionaliste europee del 19° e 20° secolo” e di trasformare la zona euro in un sistema “gestito nell’interesse della Germania”, “tenuto insieme con la minaccia di povertà assoluta per coloro che sfidano l’ordine prevalente”.

Paul Krugman nel New York Times ha accusato il gruppo euro di: “pura vendetta, completa distruzione della sovranità nazionale, e nessuna speranza di sollievo”.

Le brutali azioni di Schäuble e Merkel ricordano il capitolo più buio della storia tedesca. Meno di 75 anni sono passati da quando la Wehrmacht di Hitler occupò la Grecia, istituì un brutale regime di terrore, e spietatamente depredò il paese. L’imposizione di elevati costi di occupazione, l’esportazione di quasi tutti i beni industriali della Grecia e il furto di macchinari e veicoli aveva portato a una carestia che costò la vita a centinaia di migliaia di persone.

La Wehrmacht rispose alla resistenza dei partigiani greci massacrando gli abitanti di numerosi villaggi, tra cui Distomo, Lingiades e Kommeno. Almeno 30.000 civili sono stati vittime di queste rappresaglie. Ottomila ebrei furono deportati e uccisi, e la comunità ebraica di Salonicco, una delle più antiche del mondo, è stato completamente spazzata via. Nessuna delle vittime è mai stata compensata, e praticamente nessuno dei responsabili è stato punito.

Schäuble e Merkel stanno camminando nelle orme dei loro predecessori. La classe dirigente tedesca sta vomitando tutta la sporcizia non digerita del passato: la loro arroganza fa pensare che, ancora una volta, si vedono in Europa come razza superiore.

I politici sono appoggiati da media senza spina dorsale, per i quali nessun cliché o pregiudizio è troppo volgare per essere scagliato contro il popolo greco.?I media greci diffondono propaganda e fanno tutto ciò che è in loro potere per confondere ed ingannare il pubblico.

Il governo si appoggia anche su storici come Jörg Baberowski della Humboldt University, che falsifica la storia banalizzando i crimini tedeschi nella seconda guerra mondiale e ottiene il sostegno di economisti, che dichiarano che l’impoverimento della classe lavoratrice greca è una necessità storica, e anche il sostegno di politologi, come Herfried Münkler, il quale presenta argomentzioni politiche in favore dell’egemonia tedesca in Europa.

Nel Parlamento tedesco tutti i partiti sostengono il governo. Sigmar Gabriel, il presidente del partito socialdemocratico (SPD) ha aperto la strada, cercando perfino di superare Schäuble e Merkel, da destra.

Sono tutti convinti che la storia è stata dimenticata.?Ma stanno ingannando se stessi. La classe lavoratrice di Grecia, Germania e dell’Europa intera non può permettere loro, e non permetterà, una ripetizione dei crimini storici della Germania.

Con le sue azioni aggressive in Grecia, il governo tedesco sta perseguendo due obiettivi: dare un esempio e intimidire ogni resistenza al suo corso di austerità in Europa e in Germania; e cercare di rafforzare il proprio dominio egemonico in Europa.

Al tempo della crisi finanziaria del 2008, il governo aveva deciso che la Germania non poteva più mantenere il suo dominio attraverso compromessi e assistenza finanziaria; la Germania, nelle parole di Münkler, doveva diventare il “severo sorvegliante” dell’Europa, invece di esserne il “pagatore ufficiale”. All’inizio dello scorso anno, i principali funzionari di governo hanno chiesto che la Germania svolga, in Europa e nel mondo, un ruolo corrispondente alla sua influenza reale.

Questa nuova politica di grandi potenze è stata prima testata in Ucraina, dove il governo tedesco ha sostenuto il colpo di stato filo-occidentale, che ha spinto il paese alla guerra civile e ha portato la NATO sull’orlo di un confronto militare con la Russia e le sue armi nucleari. Queste stesse politiche proseguono ora con quello che equivale a un colpo di stato civile ad Atene.

Il volto dell’Unione europea è stato trasformato in questo processo. Sta diventando sempre più evidente che l’UE non è un meccanismo per la pacifica convivenza dei popoli d’Europa, ma piuttosto uno strumento per il predominio delle più possenti potenze imperialiste e lo sfruttamento spietato della classe lavoratrice. Milioni di persone adesso vedono l’Unione Europea con un misto di disgusto e di odio.

Più apertamente la Germania usa l’UE per assumere una posizione di potenza mondiale, più intensi diventano i conflitti nazionali in Europa - soprattutto tra la Germania e la Francia. Prima del vertice di domenica scorsa ci sono stati taglienti scambi tra Berlino e Parigi, che, a causa di considerazioni di politica interna, stava favorendo un decorso più conciliatorio verso la Grecia. Il governo francese alla fine ha ceduto ai dettami della Germania perché teme la minaccia dalla propria classe lavoratrice molto di più di quanto tema l’egemonia tedesca. Queste tensioni, tuttavia, divamperanno di nuovo, così come il conflitto che si sta sviluppando tra gli Stati Uniti e la Germania su chi controllerà l’Europa.

E’ compito della classe lavoratrice tedesca e europea di opporsi a queste pericolose azioni, che minacciano di far precipitare la classe lavoratrice in disperata povertà, e tutto il continente, ancora una volta, nella guerra e nella dittatura. A tal fine, è fondamentale trarre le lezioni dagli eventi in Grecia e dal ruolo sostenuto da Syriza.

E’ difficile trovare un parallelo storico al vile e vergognoso tradimento svolto negli ultimi giorni da Tsipras e dal suo governo. Eletto nel mese di gennaio, sulla base della promessa di porre fine all’austerità, il partito di Tspiras ha fatto una concessione dopo l’altra a Berlino e Bruxelles.

Per coronare il tutto, ha organizzato un referendum, sperando che la maggioranza dei cittadini favorisse le misure di austerità imposte dall’UE; confrontato invece con una schiacciante maggioranza di voti contro l’austerità, ha capitolato completamente al diktat tedesco nel giro di una settimana. Perfino un governo borghese di destra non avrebbe fatto tanto.

Questa resa incondizionata conferma la valutazione del PSG che Syriza non è un partito di sinistra, e certamente non un partito socialista, bensì un’organizzazione della pseudo-sinistra che rappresenta gli strati borghesi ricchi ed egoisti, principalmente interessati al proprio benessere; per la classe lavoratrice, che temono, costoro non hanno che disprezzo. La capitolazione di Tsipras è acqua al mulino degli estremisti di estrema destra, come Alba Dorata, che, da un punto di vista nazionalista e reazionario, si presenta come un avversario più determinato contro i dettami di Bruxelles e Berlino di quanto non faccia la presunta “sinistra” di Syriza.

Ciò che è vero per Syriza si applica anche tale e quale ai suoi co-pensatori internazionali, tra cui il Die Linke (La Sinistra) in Germania e PODEMOS in Spagna.

Il Die Linke tedesco ha un’immensa responsabilità per il destino della Grecia; nel mese di febbraio ha votato per il “programma di aiuti” alla Grecia, comprese le misure di austerità. Di tanto in tanto critica le politiche del governo tedesco, per cercare di mantenere un briciolo di credibilità, ma ha fatto assolutamente nulla per sostenere i lavoratori greci.

Si è rifiutato di organizzare anche una sola manifestazione in loro difesa. Se il Die Linke assume il potere a Berlino, porterà avanti lo stesso corso di Syriza. Questo è già stato dimostrato quando al potere a livello statale.

Il Die Linke lavora a stretto contatto con i sindacati, che hanno cercato di aiutare il governo tedesco svendendo e impedendo scioperi da parte dei macchinisti, dei lavoratori postali e degli asili nido, del personale ospedaliero e di altri professionisti.

La classe lavoratrice tedesca deve mostrarsi all’altezza della difesa dei suoi fratelli e sorelle di classe in Grecia. Il PSG invita tutti i lavoratori coinvolti nelle lotte sociali, tutti i giovani e tutta la popolazione attiva: Sosteniamo i lavoratori greci! Organizziamo scioperi di solidarietà contro i dettami di Schäuble e Merkel! Rompiamo con il Die Linke e la SPD e organizziamoci in modo indipendente!

È ora fondamentale la necessità di costruire una leadership europea rivoluzionaria in Grecia, in Germania e in tutto il continente. Unisciti al PSG, la sezione tedesca del Comitato Internazionale della Quarta Internazionale (CIQI), e in tutta Europa, crea sezioni della CIQI che si batteranno per l’unità della classe lavoratrice europea e la creazione degli Stati Socialisti Uniti d’Europa!

Partei für Soziale Gleichheit

(Partito dell’Eguaglianza Sociale in Germania)