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Perché l’estrema destra ha vinto in Italia

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 7 marzo 2018

I risultati delle elezioni politiche del 4 marzo in Italia devono essere considerati un avvertimento per la classe lavoratrice europea e internazionale. Il crollo della “sinistra” ufficiale—il Partito Democratico (PD) e le sue appendici di pseudo-sinistra—hanno portato a una vittoria elettorale per l’estrema destra, tra cui il Movimento Cinque Stelle (M5S), guidato dal comico Beppe Grillo, e il partito di estrema destra della Lega, ex Lega Nord.

Nonostante le loro demagogiche promesse sociali, questi partiti di estrema destra intensificheranno la politica anti-lavoratori del governo del PD, appena sconfitto, compreso l’attacco ai profughi e agli immigrati. Il leader della Lega Matteo Salvini ha minacciato durante la campagna elettorale di deportare mezzo milione di immigrati se il suo partito fosse salito al potere.

Altri politici della Lega vogliono separare i vagoni ferroviari sulla base del colore della pelle e della religione. Vogliono creare un’atmosfera intimidatoria per il presunto sterminio della razza bianca a causa di un’invasione di rifugiati. Il M5S, che inizialmente si concentrava principalmente sulla corruzione dei partiti tradizionali, sta da tempo istigando contro i profughi.

La capacità dell’estrema destra di sollevare la testa in modo così aggressivo in Italia, un paese la cui classe lavoratrice ha lunghe e militanti tradizioni antifasciste, testimonia l’assoluta bancarotta della “sinistra” ufficiale. Le politiche razziste e fasciste perseguite dai partiti di destra non sono supportate dall’ampia massa dei lavoratori. Pochi giorni prima delle elezioni, 100.000 persone hanno manifestato a Roma contro il razzismo e il fascismo. I voti per la Lega e il M5S sono in gran parte espressione di odio per i partiti tradizionali, che hanno presieduto a una catastrofe sociale e sostenuto le profondamente disprezzate politiche di guerra della NATO e dell’Unione Europea (UE).

Negli Stati Uniti, gli stretti legami con Wall Street, l’apparato militare e di intelligence del candidato presidenziale democratico Hillary Clinton, hanno facilitato la vittoria della presidenza alla Casa Bianca di Donald Trump. In Europa, i partiti socialdemocratici hanno perso il sostegno della classe lavoratrice a causa del loro perseguimento di politiche neo-liberiste.

In tutti questi casi è stata l’estrema destra ad averne beneficiato. In Francia, il Front National (FN) è arrivato secondo alle elezioni dello scorso anno; in Germania, l’ultra nazionalista partito di estrema destra Alternative für Deutschland (Alternativa per la Germania - AfD) è entrata per la prima volta in parlamento, e in Austria il Freiheitliche Partei Österreichs (Partito della Libertà Austriaco - FPÖ) condivide il potere al governo.

La crescita della destra, dovuta alle politiche contro la classe lavoratrice dei partiti nominalmente di “sinistra”, è particolarmente pronunciata in Italia. Dagli anni‘ 90, le organizzazioni successive al Partito Comunista Italiano (PCI) hanno ripetutamente rafforzato gli interessi dei mercati finanziari e l’austerità dell’UE contro l’aspra opposizione della classe lavoratrice.

Negli ultimi sei anni, quattro successivi primi ministri—il tecnocratico Mario Monti, sostenuto dai democratici, e i tre primi ministri del PD (Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni)—hanno ribaltato le conquiste storiche dei lavoratori e ridotto lo stato sociale.

Le conseguenze di queste politiche sono visibili nelle disastrose condizioni sociali dell’Italia, con 10 milioni di persone che vivono in povertà, 7, 5 milioni di disoccupati o sottoccupati e 10 milioni senza assistenza sanitaria. La “sinistra” ufficiale ha presieduto a una drammatica redistribuzione del reddito e della ricchezza dal basso verso l’alto. Oggi, l’1 per cento più ricco della popolazione possiede 240 volte la ricchezza del 20 per cento più povero.

Il M5S e la Lega, che insieme hanno vinto quasi la metà dei voti espressi, hanno fatto appello alla rabbia popolare contro il governo e l’élite al potere. Entrambi i partiti hanno attaccato l’UE, promosso il nazionalismo e dato la colpa ai profughi. La Lega, la cui roccaforte si trova nelle aree più ricche del nord Italia, ha combinato questi richiami demagogici con richieste di tagli alle tasse. Il M5S, che ha avuto maggior successo nell’impoverito sud, si è impegnato a lottare per il reddito di cittadinanza e pensioni migliori, promesse che non ha intenzione di mantenere.

Le organizzazioni di pseudo-sinistra che hanno partecipato alle elezioni come l’alleanza Potere al Popolo (PaP), sono anch’esse responsabili dell’ascesa dell’estrema destra. Queste tendenze si presentano come “di sinistra” e “anti-capitaliste”, ma da anni hanno sostenuto le politiche di destra del PD e dei sindacati. La forza trainante di PaP è stata Rifondazione Comunista, un partito che ha usato la sua influenza negli anni‘ 90 per sostenere i governi borghesi ed ha poi fatto parte dell’odiato governo di centro-sinistra di Romano Prodi.

I modelli internazionali di PaP includono partiti come il Podemos in Spagna, la France Insoumise di Jean-Luc Melenchon e Syriza in Grecia, che è salito al potere promettendo di porre fine all’austerità dell’Unione Europea e da allora ha imposto attacchi sociali più brutali dei suoi predecessori. Questi tradimenti hanno disgustato i lavoratori e i giovani e, in assenza di una vera alternativa marxista e socialista, hanno portato disperate fasce della popolazione a votare per partiti come il M5S e la Lega. Potere al Popolo ha ottenuto poco più dell’1 per cento di voti.

Il crollo della “sinistra” ufficiale italiana e delle sue appendici di pseudo-sinistra sottolinea il fatto che la lotta contro la crescita dell’estrema destra e la spinta delle élite al potere verso guerra, fascismo e dittatura possono essere fermati solo da un movimento socialista rivoluzionario della classe lavoratrice. Il crescente numero di scioperi e proteste della classe lavoratrice in tutta Europa, in Asia e negli Stati Uniti, mostra che le condizioni per l’emergere di un tale movimento stanno maturando a livello internazionale.

L’elezione italiana segna l’inizio di un nuovo periodo di crisi politiche e lotte di classe. Ha intensificato la crisi dell’Unione Europea. La formazione di un nuovo governo potrebbe protrarsi per mesi, con la possibilità di nuove elezioni. Il sistema bancario italiano fronteggia la minaccia di un completo collasso. Mentre le élite al governo cercano di rimilitarizzare l’Europa e reprimere i diritti sociali e democratici, l’opposizione politica e sociale sta crescendo in tutto il continente.

Durante l’avvento del fascismo tedesco e italiano negli anni‘ 30, Leon Trotsky scrisse che “la situazione politica nel suo complesso è principalmente caratterizzata da una crisi storica della leadership del proletariato”. Questa resta ancora la questione più urgente oggi.

Tutto ora dipende dalla costruzione di un partito marxista per mobilitare il potenziale rivoluzionario della classe lavoratrice italiana, europea e internazionale. Ciò significa costruire sezioni del Comitato Internazionale della Quarta Internazionale in Italia e in tutta Europa.