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Le Nazioni Unite riportano: Gli Stati Uniti hanno ucciso 17 donne e bambini iracheni negli attacchi di missile in gennaio

un articolo delle Nazioni Unite, ottenuto il giovedì dalla Associated Press, rivela che i missili degli Stati Uniti hanno ucciso 17 persone, tutte donne e bambini, in due comunità nell’Iraq meridionale durante un attacco il 25 gennaio. Quaranta-cinque case sono state distrutte o danneggiate dai missili che hanno colpito il quartiere di al-Jumhuriya in Basra ed il villaggio di Abu Khasib, distante 16 miglia dal sud. Le scoperte dell’ UN confermano le richieste poste dal governo dell’Iraq dopo dell’attacco.

Il rapporto è stato archiviato da Hans von Sponeck, coordinatore umanitario dell’ UN in Baghdad, dopo un’investigazione sul posto. Von Sponeck ha intervistato ufficiali del governo locale ed agenzie assistenziali. Secondo la squadra investigativa, malgrado alcune dimostrazioni contro gli Stati Uniti durante la sua visita, “il clima umano era di tristezza piuttosto che di aggressività.”

Al-Jumhuriya è un quartiere povero, con strade piene di sporcizia. Quando il missile ha colpito, la maggior parte degli uomini non erano presenti. Il missile americano ha ucciso una donna e cinque bambini. Gli ufficiali dell’Iraq hanno notificato a Von Sponeck che 64 persone sono state ferite e 30 ancora ricoverate in ospedale. L’articolo dell’UN osserva che, “La squadra dell’UN, visitando il posto, ha verificato che sette case furono state distrutte completamente ed in più 27 case furono state danneggiate. Il danno è stato causato da entrambi impatti diretti e dall’effetto di esplosione del missile.” In Abu Khasib, un villaggio di circa 400 case, cinque donne e cinque bambini sono morti e 30 persone sono state ferite.

I piloti americani degli Stati Uniti cominciarono solo in gennaio a servirsi del missile, AGM-130, che uccideva gli Iracheni. L’arma transporta 2.000 libbre di esplosivi ed è diretto al suo obiettivo dopo del lancio, ed il percorso del missile e’osservato da un pilota nel schermo di un video.

Il Pentagono ha riconosciuto il 26 gennaio che un missile sarebbe esploso in un’area residenziale. Il portavoce che fatto l’annuncio ha incolpato le forze di Saddam Hussein per le morti civili. “Siamo dispiaciuti di queste vittimi civili ma questi spari di missili Stati Unitensi erano in risposta ad un attacco provocativo contro i nostri aerei da Saddam Hussein.” Però, il portavoce ha trascurato di menzionare che gli aerei nel bersaglio in questo “attacco provocativo” volavano nello spazio d’aria di Iraq , nella così-chiamata no-fly zona stabilita dagli Stati Uniti dopo della guerra del Golfo Persico.

L’attacco del 25 Gennaio faceva parte di una campagna di aumentata aggressione dagli Stati Uniti e forze britanniche contro l’Iraq. Dal bombardamento di Dicembre, gli Stati Uniti ed aerei britannici hanno eseguito 40 colpi sui posti di difesa dell’ Iraq, un numero ancora più grande che durante i quattro-giorni di assalto. Le forze armate degli Stati Uniti espande apparentemente lo scopo dei suoi attacchi oltre a quello che loro chiamano “autodifesa”. Il martedì hanno attaccato tre lanciatori di missili anti-nave vicino al golfo in Iraq.