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Risoluzione del Congresso del Partito dell’Eguaglianza Socialista

Sul settantesimo anniversario dell’assassinio di Lev Trotsky

Dall’11 al 15 agosto 2010 il Socialist Equality Party (USA) ha tenuto il suo Primo Congresso Nazionale a Ann Arbor, nel Michigan. Il World Socialist Web Site pubblicherà le risoluzioni e i rapporti del Congresso nelle prossime settimane. Iniziamo con una risoluzione adottata all’unanimità il primo giorno del Congresso “Sul settantesimo anniversario dell’assassinio di Lev Trotsky.”

Il 21 agosto 1940 Lev Trotsky, il co-leader della Rivoluzione d’Ottobre e fondatore della Quarta Internazionale moriva per i colpi infertigli da un agente del regime stalinista in Unione Sovietica. Il suo assassinio fu il punto più alto della campagna di genocidio politico da parte della burocrazia stalinista contro un’intera generazione di lavoratori e intellettuali socialisti che avevano preparato e guidato la Rivoluzione d’Ottobre del 1917 e posto le fondamenta per il primo stato operaio. Il terrore di Stalin si colloca tra i peggiori crimini del Ventesimo secolo.

A settant’anni dalla sua morte, Trotsky resta l’obiettivo di una incessante campagna di falsificazione e menzogne. Le grandi case editrici producono un volume dopo l’altro con lo scopo di discreditare Trotsky. Senza alcun scrupolo intellettuale o morale, i ciarlatani delle accademie competono tra loro per vedere chi può produrre la peggior opera da scribacchino. Ma tutte queste bugie e distorsioni non possono diminuire il posto straordinario occupato da Trotsky nella storia mondiale. Egli resta una figura eccelsa. L’intero corso degli avvenimenti storici sviluppati dopo il 1940 hanno rivendicato le idee e i principi a cui Trotsky si era dedicato, e a cui, alla fine, ha sacrificato la vita.

Nel 1923, con la fondazione dell’Opposizione di Sinistra, Trotsky iniziò la lotta contro l’ascendente burocrazia sovietica e la sua usurpazione del potere politico. Egli difese i principi e la strategia dell’internazionalismo marxista contro il programma stalinista reazionario del socialismo in un solo paese. Trotsky previde le disastrose conseguenze delle politiche staliniste, per la classe lavoratrice dell’Unione Sovietica quanto per quella internazionale. Tra il 1923 e il 1933 l’Opposizione di Sinistra cercò di ricondurre il Partito Comunista dell’Unione Sovietica e la Terza Internazionale al programma del vero bolscevismo su cui si era basata la Rivoluzione d’Ottobre del 1917. Ma in seguito alla vittoria del fascismo in Germania, facilitata dalle disastrose politiche degli stalinisti, Trotsky proclamò la necessità di costruire la Quarta Internazionale. Egli ammonì che solo il rovesciamento del regime stalinista da parte della classe operaia, in una rivoluzione politica, avrebbe potuto salvare l’URSS dalla distruzione. La burocrazia sovietica, egli insisteva, avrebbe sponsorizzato la restaurazione del capitalismo. Trotsky ha avuto ragione.

La lotta che Trotsky condusse contro lo stalinismo si sviluppava sulla base della strategia delle rivoluzione socialista mondiale. La più significativa espressione, dal punto di vista storico, di questa strategia fu la fondazione della Quarta Internazionale nel settembre del 1938. Nella dichiarazione programmatica che egli scrisse per il congresso di fondazione, Trotsky dichiarò che al di fuori dei quadri della Quarta Internazionale, “non esiste una singola corrente rivoluzionaria sul pianeta che realmente meriti questo nome. Questa affermazione infiammava le innumerevoli tendenze centriste e opportuniste, che vedevano in questa dichiarazione di Trotsky un rifiuto a riconoscere le credenziali rivoluzionarie di organizzazioni politiche e movimenti che, in una fase o nell’altra, avevano avuto influenza tra le masse. Ma anche qui Trotsky è stato rivendicato. Cosa ne è stato di queste tendenze e di questi movimenti che gli opportunisti tenevano tanto in considerazione?

Subito dopo la morte di Stalin nel 1953, Pablo, Mandel e i loro sostenitori vedevano grandi potenzialità per il riemergere di un rinnovamento del marxismo all’interno delle mura del Cremlino. Costruirono un’intera teoria a partire dalla concezione secondo cui i successori di Stalin avrebbero dato impulso a una nuova ondata di rivoluzioni socialiste. Proprio fino alla fine dell’URSS, i pablisti attesero l’arrivo di un messia politico sanzionato dal Cremlino. Alla fine lo trovarono nella persona di Gorbacev (per Ernest Mandel) e Boris Eltsin (per Tariq Ali). Ma questi “messia” non portarono il socialismo ma la catastrofe della restaurazione capitalista.

Altri sostitutivi al trotskismo furono trovati dai pablisti e da altri intellettuali di sinistra nei movimenti guidati da Mao, Tito, Nasser, Ben Bella, Castro, i sandinisti, l’African National Congress, e le infinite altre formazioni nazionaliste che occuparono, per un periodo più o meno breve, un ruolo importante su scala mondiale. Ora sono tutte nel cimitero della storia. In ogni caso esse si sono dimostrate non semplicemente inadeguate, ma complici della borghesia mondiale nella repressione delle lotte rivoluzionarie delle masse.

Il Partito dell’Eguaglianza Socialista è giustamente orgoglioso del ruolo che ha svolto negli anni ’70 e ’80, nell’inchiesta “Security and the Fourth International”, nel denunciare aspetti cruciali e a lungo celati della cospirazione stalinista per assassinare Lev Trotsky. Di particolare importanza fu la denuncia del ruolo giocato da agenti stalinisti che operavano all’interno del Socialist Workers Party negli USA complottando contro la vita di Trotsky. Questa inchiesta fu condotta malgrado una furiosa opposizione delle organizzazioni pabliste, che erano politicamente allineate con le organizzazioni staliniste. Tuttavia il ritrovamento di documenti nel corso dell’inchiesta “Security and the Fourth International” e successivamente, in seguito alla dissoluzione del regime stalinista in URSS, hanno rivendicato il lavoro del Comitato Internazionale.

Il Partito dell’Eguaglianza Socialista è anche orgoglioso della sua difesa imperitura, assieme ai nostri compagni del Comitato Internazionale della Quarta Internazionale, delle concezioni teoriche e dei principi programmatici per i quali Trotsky ha combattuto. Consideriamo in particolare corretto, che il nostro partito abbia pubblicato, nel suo settantesimo anniversario, In Defense of Leon Trotsky, una collezione di relazioni e saggi del compagno David North, che denuncia e respinge le menzogne dei falsificatori della storia.

Con l’approfondirsi della crisi del capitalismo che conduce a una ripresa della lotta di classe, il Partito dell’Eguaglianza Socialista si impegna a intensificare i suoi sforzi per presentare ai lavoratori e ai giovani le idee del più grande stratega della rivoluzione socialista mondiale, L. D. Trotsky.