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La morte degli emigranti a Lampedusa: il vero volto dell’Unione Europea

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 17 ottobre 2013

Le orribili immagini di centinaia di profughi annegati al largo delle coste dell’isola mediterranea di Lampedusa rivelano il vero volto dell’Unione Europea (UE). Ventuno anni dopo la firma del Trattato di Maastricht, il progetto di unificazione europea su base capitalista si è trasformato in un incubo a tutti gli effetti.

Dall’esterno, l’UE assomiglia a una fortezza, dinanzi le cui pareti migliaia di rifugiati perdono la vita. All’interno assomiglia ad una prigione, in cui povertà, sfruttamento e oppressione sono in rapido aumento e i benefici dell‘"unità” sono riservati esclusivamente ai ricchi e ai potenti.

I morti di Lampedusa sono vittime dell’UE in doppio senso.

Le guerre imperialiste in Afghanistan, Iraq e Libia, supportate dalla UE, il fomentare la guerra civile in Siria, il saccheggio delle materie prime e lo sfruttamento neocoloniale dei Paesi del Medio Oriente e dell’Africa hanno creato condizioni in cui la fuga è l’unica speranza di sopravvivenza per molti. Solo una piccola parte dei milioni di profughi dai paesi interessati ce la fa ad arrivare in Europa.

Per sbarrare loro la strada, l’UE ha istituito l’agenzia delle frontiere FRONTEX, che dispone di una propria flotta di aerei, elicotteri e barche, usa droni e tecnologia di sorveglianza avanzata, e può impiegare guardie di frontiera di diversi Stati membri in qualsiasi momento. FRONTEX ha sigillato le frontiere terrestri in Europa con enormi recinzioni, in modo che l’unica opzione per i rifugiati è la pericolosissima via del Mediterraneo. Il disastro al largo di Lampedusa, dove finora sono stati recuperati 364 corpi, e il ribaltamento di un’altra barca qualche giorno dopo, con la perdita di almeno 38 vite ne sono il risultato diretto.

Secondo le stime delle organizzazioni dei rifugiati, dal 1990 25.000 persone sono annegate nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per l’Europa.

La spietatezza con cui l’UE considera i profughi è la più acuta espressione dei suoi attacchi contro tutta la classe lavoratrice. Gli ultimi anni sono stati segnati da implacabili diktat di austerità che hanno distrutto gli standard di vita di milioni di persone. Parallelamente i diritti democratici sono stati eliminati in maniera sistematica.

Nel frattempo, 27 milioni di persone sono ufficialmente disoccupate nei 28 paesi membri dell’UE. Circa 120 milioni sono poveri, 43 milioni non ricevono abbastanza da mangiare, e 18 milioni dipendono dagli aiuti alimentari da parte dell’UE. I giovani sono particolarmente colpiti. In Spagna, Grecia e Croazia circa il 60 per cento dei lavoratori sotto i 25 anni sono disoccupati.

L’esercito dei disoccupati è usato per spingere verso il basso salari e condizioni di lavoro. Anche in un paese “ricco” come la Germania, un quarto di tutti i lavoratori si trova in condizioni di lavoro precarie. Lavoratori a contratto provenienti dall’Europa dell’Est sono sfruttati con salari di €2/3 l’ora. In Europa circa 880.000 si trovano virtualmente in condizioni di schiavitù che, secondo un rapporto della Commissione del Parlamento Europeo, CRIM, sono sfruttati da bande criminali attive nella prostituzione e altre attività.

All’altro polo della società, la ricchezza sta crescendo enormemente. Nonostante la recessione, le borse hanno raggiunto livelli record e il numero dei milionari, così come la loro ricchezza e dei redditi sono in crescita.

I responsabili di questo sviluppo sono la classe dirigente, i partiti politici e i sindacati che sostengono l’UE e determinano le sue politiche—dai conservatori e i socialdemocratici al Partito della Sinistra (Die Linke) della Germania e le altre organizzazioni di pseudo-sinistra. Alcuni di loro ora versano lacrime di coccodrillo sulle vittime di Lampedusa, ma tutti comunque difendono l’UE, vera responsabile per le catastrofi.

Lasciano l’opposizione alla UE ai partiti di estrema destra, come il Fronte Nazionale francese, che diffonde il nazionalismo e la xenofobia, incita elementi arretrati e intimidisce i lavoratori.

I 28 paesi dell’UE contano circa 500 milioni di persone. Il fatto che l’UE sia chiusa ermeticamente e non sia in grado di assorbire alcune decine di migliaia di rifugiati è espressione del suo fallimento storico. Viene in mente il periodo prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.

A quel tempo Leon Trotsky osservò: “Il mondo del capitalismo decadente è sovraffollato. La domanda di ammissione di un centinaio di rifugiati in più diventa un grosso problema per una tale potenza mondiale come gli Stati Uniti. In un’epoca di aviazione, telegrafo, telefono, radio e televisione, viaggiare di paese in paese è paralizzato da passaporti e visti. Il periodo di deperimento del commercio estero e il declino del commercio interno è allo stesso tempo il periodo della mostruosa intensificazione dello sciovinismo e soprattutto dell’antisemitismo. ”

Per decenni, i propagandisti della destra hanno sfruttato le vittime del Muro di Berlino, sostenendo che essi hanno fornito la prova del presunto fallimento del socialismo. In realtà, ciò che esisteva nella ex Repubblica Democratica Tedesca (GDR) non era socialismo, ma una dittatura stalinista. Ma se lo stesso criterio si applica per l’UE, la conclusione inevitabile è che ha fallito mille volte di più.

A Lampedusa, più del doppio di persone sono morte in un solo giorno rispetto ai 28 anni di esistenza del Muro di Berlino. Secondo il Centre for Historical Research, un totale di 98 rifugiati della GDR è morto nel tentativo di attraversare il muro di Berlino. Ci sono state altre 30 persone provenienti dalla GDR e dalla Germania dell’Ovest che sono state accidentalmente uccise o fucilate anche se non stavano cercando di fuggire, e otto guardie di frontiera anch’esse uccise durante il servizio.

Solo la classe lavoratrice, che ovunque sta entrando in conflitto con la classe dirigente, è in grado di offire una via d’uscita dal vicolo cieco del capitalismo europeo. Essa deve condurre una lotta implacabile contro l’UE e le sue istituzioni reazionarie, unire tutta l’Europa, e lottare per i governi dei lavoratori al fine di riorganizzare la società su basi socialiste. Il suo obiettivo deve essere la creazione degli Stati Uniti Socialisti d’Europa e la difesa dei profughi e dei loro diritti deve essere parte integrante di questa lotta.