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Conferenza a Cuba adatta Trotsky alla politica del nazionalismo borghese

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 13 giugno 2019

Dal 6 all’8 maggio si è tenuta a L’Avana, Cuba, una conferenza dal titolo “Evento Accademico Internazionale Leon Trotsky”.

La convocazione di una conferenza a Cuba su questo tema ha un significato incontrovertibile, dato che il partito al potere, il Partito Comunista Cubano, lo strumento del governo nazionalista borghese da tempo guidato da Fidel Castro e da suo fratello Raul, aveva soppresso il trotskismo e giustificato i crimini della burocrazia stalinista di Mosca contro il co-leader della Rivoluzione Russa e fondatore della Quarta Internazionale.

I trotskisti cubani furono spietatamente repressi dalla leadership castrista, i loro membri incarcerati e la loro stampa distrutta.

Appena uscito da una prigione messicana nel 1960, l’assassino di Trotsky e agente della polizia segreta sovietica GPU, Ramon Mercader, volò a Cuba, dove fu accolto all’aeroporto de L’Avana prima da Che Guevara e poi veniva ricevuto calorosamente da Fidel Castro. Viaggiava regolarmente tra Mosca e L’Avana, dove morì nel 1978.

Negli anni‘ 60, sua madre, Caridad Mercader, che ebbe un ruolo principale nell’organizzazione dell’assassinio di Trotsky, fu assunta dal governo cubano come direttrice delle pubbliche relazioni presso l’Ambasciata Cubana a Parigi.

Nel 1966, in un discorso pronunciato al Congresso Tricontinentale a L’Avana, Fidel Castro attaccò ferocemente il trotskismo, definendolo “ripugnante e nauseante” e “uno strumento volgare di imperialismo e di reazione”, facendo eco al linguaggio dei Processi di Mosca.

Nonostante, o meglio a causa di questa campagna ufficiale del regime castrista contro il trotskismo, l’opinione pubblica cubana è molto interessata alla vita e all’eredità di Leon Trotsky. Ciò è stato reso evidente nella popolarità del romanzo L’uomo che amava i cani, scritto dallo scrittore cubano Leonardo Padura e pubblicato nel 2009, incentrato sull’assassinio di Trotsky. Padura è stato ispirato a scrivere il romanzo dopo aver visitato il museo Trotsky a Città del Messico e aver visto la stanza dove Trotsky è stato ucciso. Racconta di essere tornato a Cuba e di aver trovato in biblioteca solo due libri sul leader rivoluzionario: Trotsky il Ribelle e Trotsky il Traditore.

Chiarire il ruolo di Trotsky e del trotskismo nel mantenere la continuità storica della lotta per l’internazionalismo socialista avrebbe palesemente avuto un immenso significato politico a Cuba. La classe lavoratrice cubana sta affrontando una crisi sociale ed economica sempre più profonda creata dall’implacabile pressione imperialista sull’isola e dalla crescente disuguaglianza sociale creata dal tentativo del governo cubano di rafforzare il suo dominio attraverso accordi con il capitale straniero.

Tuttavia, questo non era lo scopo della conferenza a L’Avana. Con l’oggetto e la lista degli ospiti controllati dalle autorità cubane, lo scopo dell’incontro era diametralmente opposto al chiarimento politico. Ha servito gli interessi del governo nel fornire una innocua copertura accademica di sinistra poichè lo strato dirigenziale di governo gira sempre più consistentemente a destra.

Il carattere della conferenza è stato determinato da chi è stato invitato a partecipare e da chi è stato escluso dalla partecipazione.

La collezione di pseudo-sinistra e revisionisti pablisti portati a L’Avana per le varie presentazioni aveva una missione prioritaria: sopprimere il contenuto rivoluzionario del trotskismo e dare una rappresentazione del ruolo di Trotsky nella storia che potesse soddisfare gli interessi dell’élite cubana al potere.

Presentandosi come accademici, o citando le posizioni di facoltà o definendosi ricercatori indipendenti, praticamente tutti i presenti tracciano il loro pedigree politico a coloro che si sono separati dal movimento trotskista nel 1963 per capitolare al nazionalismo piccolo-borghese e allo stalinismo, mentre conducono un programma volto a liquidare la Quarta Internazionale in tutto il mondo.

Comitato Internazionale della Quarta Internazionale bandito

Alla conferenza è stato escluso, per motivi del tutto spuri, il Comitato Internazionale della Quarta Internazionale (CIQI), che ha guidato la lotta contro la liquidazione pablista. Si diceva che non poteva né fare una presentazione né partecipare all’evento, poiché la sua presenza avrebbe diminuito la “capacità di partecipazione del pubblico cubano, al quale l’evento è diretto”.

Come l’organizzatore dell’evento è stato costretto ad ammettere alla fine della conferenza, hanno partecipato appena un pugno di cubani, tra i quali “minders” inviati dal governo per garantire che la conferenza non si risorientasse su zone proibite.

Il governo cubano sapeva molto bene chi stava invitando e chi stava escludendo. Era ben consapevole che se i rappresentanti dei membri del CIQI fossero stati autorizzati a partecipare, avrebbero sollevato le questioni fondamentali poste dalla divisione del movimento trotskista del 1963 e dalle nette differenze sulle implicazioni della Rivoluzione Cubana.

Un ruolo centrale nell’organizzazione dell’evento è stato giocato dal “Centro de Estudios Socialistas Carlos Marx”, un fronte per la Tendenza Marxista Internazionale (TMI) guidata da Alan Woods. L’organizzatore cubano ha reso un tributo speciale al “Centro”, mentre Woods ha rilasciato una dichiarazione di chiusura della conferenza in video da Londra.

Nella sua relazione sulla conferenza, la TMI include il seguente passaggio rivelatore: “Le idee di Leon Trotsky risplendono di luce propria, ma non possiamo dire lo stesso di molti che si dichiarano trotskisti, che sono davvero gruppi con una mentalità ristretta e settaria. .... C’era il serio pericolo che il seminario potesse sfuggire al controllo, ma fortunatamente gli organizzatori hanno affrontato correttamente questi ostacoli”.

Chiaramente, l’ostacolo principale è stata l’esclusione dalla conferenza del Comitato Internazionale della Quarta Internazionale, che rappresenta la continuità della lotta di Trotsky. È stata una decisione presa deliberatamente, disonestamente e in malafede. Solo quelli che erano associati alla capitolazione revisionista pablista al castrismo e allo stalinismo potevano partecipare.

La presentazione via video data da Woods ha sottolineato l’isolamento di Trotsky negli anni precedenti il suo assassinio. Lo ha chiamato “un uomo contro il mondo”. Ha dichiarato che “le grandi idee di Leon Trotsky continuano a vivere nelle nostre menti, nei nostri cuori e nelle nostre anime”. Che Trotsky fondò la Quarta Internazionale come partito rivoluzionario mondiale nella sua lotta contro lo stalinismo è rimasto un libro chiuso.

Altre presentazioni hanno ampiamente aderito a questa prospettiva. Susan Weissman, un’ex-pablista che è entrata nei Socialisti Democratici d’America, ha parlato di Victor Serge, paragonandolo favorevolmente a Trotsky, che ha ritratto come disperatamente isolato e tagliato fuori dall’"intelletto generale” del bolscevismo durante la sua lotta per costruire la Quarta Internazionale.

Altri hanno sostenuto che Trotsky aveva fatto un errore politico non unendosi alla giusta opposizione di Bukharin contro Stalin, una tendenza nazionalista che rifletteva l’influenza dei contadini e la minaccia della restaurazione capitalista in Unione Sovietica.

Il ruolo di Ernest Tate

Particolarmente odiosa e reazionaria è stata la presentazione di Ernest Tate, il veterano pablista canadese, noto soprattutto per una provocazione contro il Comitato Internazionale nel 1966 e Gerry Healy, leader dell’allora sezione britannica, il Socialist Labour League (SLL).

Agendo come un agente del Segretariato Unificato pablista e del partito statunitense Socialist Workers Party (SWP) in Gran Bretagna, Tate ha deliberatamente organizzato un alterco fuori da una riunione del SLL nel decimo anniversario della Rivoluzione Ungherese, quando a lui e ad altri che facevano propaganda politica fuori dal locale è stato chiesto di non bloccare l’ingresso. Mentre gli altri si spostarono di lato, Tate si rifiutò e cominciò un confronto fisico con i gestori della SLL.

Immediatamente, Tate si è rivolto alla sinistra piccolo-borghese della stampa in Inghilterra con un resoconto bugiardo dell’incidente, denunciando il SLL come “violenta”, paragonando Healy al fascista inglese Oswald Mosley e sostenendo che lui e il SLL stavano sopprimendo la libertà di parola.

L’intera provocazione è stata organizzata in stretta collaborazione con la SWP e il Segretariato Unificato pablista allo scopo di diffamare l’ICFI e il SLL e di evitare qualsiasi discussione e le differenze rispetto a Cuba e la liquidazione pablista.

Coloro che hanno pubblicato la calunnia di Tate sono stati successivamente costretti, sotto la minaccia di un’azione legale, a ritrattare e a scusarsi per aver suggerito che Healy e il SLL “impiegano la violenza o cercano di limitare la libertà di espressione”.

Tate ha apparentemente presentato a Cuba le sue osservazioni sulla Teoria della Rivoluzione Permanente di Trotsky. Tuttavia, è riuscito a trasformare la teoria di Trotsky, che pone soprattutto la mobilitazione rivoluzionaria indipendente della classe lavoratrice sotto la guida di un partito marxista internazionale, in un manuale per condurre campagne di solidarietà a favore dei movimenti nazionalisti borghesi, primo fra tutti il castrismo a Cuba.

Tate cita “L’agonia del capitalismo e i compiti della IV Internazionale” di Trotsky, noto anche come “Il programma di Transizione”, come esempio della Teoria della Rivoluzione Permanente, come esempio della presunta focalizzazione della “solidarietà” con le lotte di liberazione nel mondo coloniale.

Egli cita da “Il programma di transizione": “Ma non tutti i paesi del mondo sono paesi imperialisti. Al contrario, la maggioranza è vittima dell’imperialismo. Alcuni dei paesi coloniali o semi-coloniali cercheranno senza dubbio di liberarsi dal giogo della schiavitù. La loro guerra non sarà imperialista, ma liberatoria. Sarà compito del proletariato internazionale aiutare i paesi oppressi in guerra contro gli oppressori”.

Tate ignora deliberatamente quanto segue, tuttavia, che stabilisce che “Nel sostenere il paese coloniale...in una guerra, il proletariato non si solidarizza minimamente...con il governo borghese del paese coloniale. ... Dare aiuto in una guerra giusta e progressiva, il proletariato rivoluzionario vince la simpatia dei lavoratori delle colonie...vi rafforza l’autorità e l’influenza della Quarta Internazionale e aumenta la sua capacità di aiutare a rovesciare il governo borghese nel paese coloniale”.

La presentazione di Tate si basa su un falso resoconto del significato della rivoluzione cubana nella lotta all’interno della Quarta Internazionale, esaltando il ruolo, in particolare, di Joseph Hansen, agente e informatore dell’FBI in America, nel fare della difesa di Cuba contro l’imperialismo americano la “priorità politica centrale” del Socialist Workers Party, a quel tempo il partito trotskista negli Stati Uniti.

Ha anche richiamato l’attenzione sul coinvolgimento del SWP nel Fair Play Committee for Cuba, un famigerato fronte della CIA in America, elogiandolo come “interamente nello spirito della Teoria della Rivoluzione Permanente di Trotsky” e “il modello più avanti nei decenni degli anni sessanta e settanta per organizzare il sostegno ai popoli del terzo mondo. …”

Questo resoconto è stato progettato per nascondere deliberatamente a qualsiasi pubblico cubano la lotta che ha avuto luogo nell’ambito della Quarta Internazionale per la rivoluzione cubana. L’ascesa al potere di Fidel Castro come risultato di una guerra di una guerriglia condotta da un movimento nazionalista piccolo-borghese è stata colta dalla dirigenza SWP sotto Hansen come base per la riunificazione con i pablisti, dai i quali si era rotto un decennio prima.

L’obiettivo di questa riunificazione era la liquidazione della Quarta Internazionale nella palude delle politiche della sinistra piccolo-borghese. Gli sforzi per costruire un movimento socialista internazionale della classe lavoratrice, basato sulla teoria marxista e guidato politicamente dall’eredità della lotta di Trotsky contro il tradimento della Rivoluzione d’Ottobre, dovevano essere abbandonati. Il destino della rivoluzione socialista doveva essere affidato a una serie di nazionalisti borghesi e di organizzazioni radicali piccolo-borghesi alleate alla, o dipendenti in una forma o nell’altra, dalla burocrazia sovietica.

I pablisti hanno proclamato che l’ascesa al potere di Castro a capo di un movimento di guerriglia nazionalista ha aperto una nuova strada al socialismo, che non richiede la costruzione di partiti marxisti rivoluzionari, per non parlare dell’intervento consapevole e indipendente della classe lavoratrice.

Nell’intraprendere una difesa di principio di Cuba contro l’aggressione imperialista, il CIQI ha radicato la sua analisi del castrismo in una valutazione più ampia del ruolo del nazionalismo borghese nell’epoca dell’imperialismo.

Cuba e la teoria della rivoluzione permanente

Cuba, come molti altri paesi oppressi all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, ha fornito una conferma della Rivoluzione Permanente, ma in negativo. Cioè, in condizioni in cui la classe lavoratrice non aveva un partito rivoluzionario, e quindi non era in grado di guidare le masse di oppressi, i rappresentanti della borghesia nazionale e della piccolo-borghesia hanno potuto intervenire e imporre la propria soluzione. Nasser, Nehru, Peron, Ben Bella, Sukharno, i baathisti e, in un periodo successivo, i fondamentalisti islamici in Iran e i sandinisti in Nicaragua, sono stati tutti esempi di questo processo.

In un documento inviato dalla Socialist Labour League al SWP nel 1961, i trotskisti britannici criticarono aspramente l’adulazione di Hansen delle leadership piccolo-borghesi nazionaliste.

Difendendo la Teoria della Rivoluzione Permanente di Trotsky, la SLL scriveva: “Non è compito dei trotskisti incoraggiare il ruolo dei leader nazionalisti. Possono comandare il sostegno delle masse solo a causa del tradimento di leadership da parte della socialdemocrazia e in particolare dello stalinismo, e in questo modo diventano ammortizzatori tra l’imperialismo e la massa di lavoratori e contadini. La possibilità di aiuti economici da parte dell’Unione Sovietica spesso permette loro di contrattare più duramente con gli imperialisti, permette anche a elementi più radicali tra i leader borghesi e piccolo-borghesi di attaccare le proprietà imperialiste e ottenere ulteriore sostegno dalle masse. Ma, per noi, in ogni caso, la questione vitale è che la classe lavoratrice di questi paesi acquisisca indipendenza politica attraverso un partito marxista, che conduca i contadini poveri alla costruzione dei soviet e riconosca i collegamenti necessari con la rivoluzione socialista internazionale. In nessun caso, a nostro avviso, i trotskisti dovrebbero sostituire a ciò la speranza che la leadership nazionalista diventi socialista. L’emancipazione della classe lavoratrice è compito dei lavoratori stessi”.

Nel “Programma di Transizione”, Trotsky aveva anticipato la possibilità che, “sotto l’influenza di circostanze del tutto eccezionali.... i partiti borghesi, compresi gli stalinisti, possano andare oltre quanto essi stessi desiderino lungo la strada verso una rottura con la borghesia”.

Il documento di fondazione della Quarta Internazionale ha continuato a insistere sul fatto che il compito delle sue sezioni era quello di “aiutare gli sforzi dei lavoratori per una politica indipendente, approfondire il carattere di classe di questa politica, distruggere le illusioni riformiste e pacifiste, rafforzare il legame dell’avanguardia con le masse e preparare la conquista rivoluzionaria del potere”.

Rispetto a Cuba, i pablisti seguirono esattamente la strada opposta, cercando di seminare illusioni nella dirigenza nazionalista piccolo-borghese di Castro e di subordinare ad essa i lavoratori.

Il CIQI ha insistito sul fatto che il castrismo non rappresentava una nuova strada al socialismo, ma piuttosto una delle varianti più radicali del nazionalismo borghese, che era salito al potere in molti degli ex paesi coloniali negli anni‘ 60 del secolo scorso. Molti di questi regimi hanno effettuato nazionalizzazioni di ampio respiro.

La proclamazione da parte dei pablisti di Cuba come “stato proletario” basato sulle nazionalizzazioni effettuate sotto il governo nazionalista piccolo-borghese di Castro, che non comportava alcuna mobilitazione indipendente della classe lavoratrice e nessuna forma di controllo proletario sulle industrie nazionalizzate, era completamente antitetica al marxismo.

Due decenni prima della Rivoluzione cubana, Trotsky aveva esplicitamente rifiutato l’identificazione superficiale delle nazionalizzazioni intraprese dalle piccole forze borghesi con la rivoluzione socialista. In risposta alle espropriazioni effettuate dalla burocrazia stalinista del Cremlino nel corso della sua invasione della Polonia (in alleanza con Hitler) nel 1939, Trotsky scrisse: “Il criterio politico primario per noi non è la trasformazione della proprietà in questa o altra area, per quanto importante possa essere in sé, ma piuttosto il cambiamento nella coscienza e nell’organizzazione del proletariato mondiale, l’aumento della loro capacità di difendere le vecchie conquiste e di realizzarne di nuove”.

Nel combattere la prospettiva pablista, il Comitato Internazionale ha avvertito che il rifiuto del ruolo centrale e di guida della classe lavoratrice nella rivoluzione socialista, e della necessità di costruire un partito trotskista per sviluppare nella classe lavoratrice la coscienza necessaria alla conquista del potere politico, non può che portare a nuovi tradimenti. Se tale partito non era necessario a Cuba, come sostenevano i pablisti, perché sarebbe stato necessario in qualsiasi altra parte del mondo?

Basandosi sulla Teoria della Rivoluzione Permanente di Trotsky, il Comitato Internazionale ha insistito sul fatto che la lotta per la liberazione dall’oppressione imperialista nei paesi coloniali ed ex coloniali può essere vinta solo sotto la guida della classe lavoratrice, la sua conquista del potere e l’estensione della rivoluzione a livello internazionale. Il compito principale che scaturisce da questa prospettiva è quello di costruire partiti rivoluzionari indipendenti della classe lavoratrice in una lotta incessante per rompere la morsa di tutte quelle tendenze che cercano di subordinare i lavoratori al nazionalismo borghese.

Il castrismo come “nuova strada verso il socialismo": un bilancio

Gli avvertimenti del Comitato Internazionale sono stati tragicamente rivendicati in quanto il castrismo è stato proclamato il nuovo modello di rivoluzione socialista, con conseguenze catastrofiche in tutta l’America Latina. I pablisti hanno istruito i propri seguaci nella regione ad abbandonare la lotta per la leadership rivoluzionaria nella classe lavoratrice e a buttarsi invece nei “preparativi tecnici” per la “lotta armata” nelle aree rurali.

Quali sono stati i risultati di questa prospettiva? I settori più radicalizzati della gioventù e dei giovani lavoratori sono stati distolti dalla lotta per la leadership rivoluzionaria nella classe lavoratrice, contribuendo a consolidare la presa controrivoluzionaria delle burocrazie nazionaliste staliniste, socialdemocratiche e nazionaliste borghesi. Questi stessi giovani sono stati gettati in combattimenti suicidi con le forze militari degli stati capitalisti latinoamericani, che hanno causato migliaia di morti. E le fallite avventure di guerriglia sono state invocate dai militari in un paese dopo l’altro come pretesto per l’imposizione di dittature fasciste-militari e la repressione massiccia delle masse lavoratrici.

Il destino di Che Guevara, che ha intrapreso la sua fatale avventura in Bolivia che si è conclusa con la cattura e l’esecuzione nell’ottobre 1967, è stata una tragica anticipazione delle disastrose conseguenze del castrismo e del revisionismo pablista.

Il governo castrista, lungi dal fornire una nuova strada al socialismo, si è sostenuto come cliente del blocco sovietico, creando legami pragmatici con gli stessi governi borghesi dell’America Latina che proprio coloro che adottavano la dottrina di Che Guevara, improntata sulla guerriglia, stavano cercando di rovesciare. In Cile, Castro esaltò la “strada parlamentare verso il socialismo”, dicendo ai lavoratori di sottomettersi al governo Allende, anche mentre l’esercito stava preparando il suo colpo di stato. Ha abbracciato regimi militari in Ecuador e Perù e ha stabilito stretti legami con l’apparato corrotto del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) al governo in Messico, sulla scia immediata del massacro di manifestanti studenteschi nel 1968.

Senza la conoscenza di queste decisive esperienze strategiche e delle lotte che si sono svolte all’interno della Quarta Internazionale, è impossibile comprendere la crisi attuale, non solo a Cuba, ma in tutta l’America Latina.

Tate, tuttavia, passa tutto questo sotto silenzio, riducendo la questione di Cuba e della Quarta Internazionale a una delle piccole e medie campagne di solidarietà radicale e borghese.

Quello che sceglie come modello per queste operazioni – Joseph Hansen e il Fair Play for Cuba Committee - è di per sé altamente rivelatore.

L’indagine sulle circostanze che hanno portato all’assassinio di Leon Trotsky nel 1940, condotta dal Comitato Internazionale della Quarta Internazionale con il titolo “Sicurezza e la Quarta Internazionale”, ha stabilito gli sforzi decennali delle agenzie di polizia dell’imperialismo e dello stalinismo per penetrare e sabotare la Quarta Internazionale. Tra le altre cose, l’indagine ha scoperto prove conclusive che Joseph Hansen aveva funzionato come agente di stato all’interno del movimento trotskista.

Per quanto riguarda il Fair Play for Cuba Committee (FPCC), Tate ignora il ruolo sinistro che tale comitato ha svolto nella traiettoria politica del SWP. Il co-fondatore del comitato era Alan Sagner, figura di spicco che divenne amministratore fiduciario del Democratic National Committee, presidente del Port Authority of New York and New Jersey e presidente della Corporation for Public Broadcasting, nonché membro del consiglio di amministrazione di Business Executives for National Security.

Il FPCC è stato inondato e manipolato da agenti e informatori dell’FBI. È servito come condotto nel SWP per un gruppo di 12 studenti del Carleton College, una piccola scuola di arti liberali in Minnesota, dove il SWP non aveva condotto alcun lavoro. Guidata da Jack Barnes (un membro del partito repubblicano americano che si era recato a Cuba con una borsa di studio della Ford Foundation), questa cricca ha preso il controllo della leadership del partito - che comprendeva la maggioranza del suo comitato politico - ed ha espulso centinaia di membri veterani della SWP.

Nel presentare questa storia di tradimenti del revisionismo pablista come la realizzazione della Teoria della Rivoluzione Permanente, Tate ha cercato deliberatamente di impedire l’accesso del pubblico cubano all’eredità rivoluzionaria di Trotsky e alla sua continuità nella lotta della Quarta Internazionale.

Tate non si è preoccupato di spiegare al suo pubblico che cosa è diventato dell’International Marxist Group (IMG), con cui era affiliato e di cui ha elogiato la politica in Gran Bretagna nel suo rapporto. Dopo aver messo in scena una provocazione di polizia dopo l’altra, si è liquidata nel 1981, cercando di entrare nel Labour Party in Gran Bretagna, che in quel periodo si spostava rapidamente verso destra.

Da notare anche la presenza alla conferenza di un rappresentante del Partito dei Lavoratori Rivoluzionari (Devrimci İşçi Partisi, DİP) della Turchia, che, nella sua presentazione, si è rallegrato di aver messo piede in uno “stato proletario” e ha salutato Che Guevara come il più eminente rappresentante della Teoria della Rivoluzione Permanente di Trotsky.

Il DİP, insieme al Partido Obrero argentino (PO) di Jorge Altamira e al Partito Rivoluzionario dei Lavoratori Greci (EEK) di Savas Michael, fa parte del Comitato di Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale (CRQI), che ha lavorato per “rifondare” la Quarta Internazionale in alleanza con lo stalinismo. Sembra che questo impegno reazionario si estenda ora anche al governo castrista di Cuba.

Nessuna di queste tendenze né i loro rappresentanti, che si sono recati a L’Avana per fare presentazioni che denigrano l’eredità storica del co-leader della Rivoluzione Russa e fondatore della Quarta Internazionale e per seppellire la lotta del movimento trotskista, si preoccupano di fare un bilancio della Rivoluzione Cubana, tanto meno del proprio record nel proclamare Castro un “marxista naturale”, Cuba uno “stato proletario” e la guerriglia piccolo-borghese una nuova strada verso il socialismo.

La critica fatta dal Comitato Internazionale della Quarta Internazionale di queste forme di adattamento al castrismo è stata ampiamente confermata.

Lungi dal fornire una nuova strada al socialismo, il movimento castrista si è dimostrato incapace di risolvere i problemi storici fondamentali della società cubana. Sei decenni dopo l’ascesa al potere di Castro, l’economia dell’isola rimane sempre più dipendente dal turismo e dalle rimesse degli emigranti. La fine delle sovvenzioni sovietiche dopo lo scioglimento dell’URSS nel 1991 da parte della burocrazia stalinista e la forte riduzione delle importazioni di petrolio a basso costo provenienti dal Venezuela, colpito dalla crisi, hanno messo a nudo l’arretratezza e la dipendenza dell’economia dell’isola, condannando alla povertà milioni di lavoratori cubani.

Sessant’anni dopo l’ascesa di Castro, non ci sono organizzazioni indipendenti della classe lavoratrice a Cuba, tanto meno organi di governo. Dopo la morte di Fidel Castro nel 2016, suo fratello Raúl, 88 anni, rimane il capo del partito al potere del paese.

Non c’è dubbio che l’interesse popolare per Leon Trotsky crescerà a Cuba, poiché le masse di lavoratori affrontano la minaccia della guerra, insieme a crescenti attacchi al loro tenore di vita e crescenti disuguaglianze sociali, mentre gli strati dominanti cercano di salvare i loro privilegi attraverso legami sempre più stretti con il capitale straniero. I tentativi dei pablisti di ritrarre Cuba come “stato proletario” sono stati completamente messi a nudo mentre il capitalismo domina sempre più chiaramente l’economia del paese.

I lavoratori cubani troveranno la strada per una vera comprensione della lotta di Trotsky solo conoscendo la sua continuità nella lotta condotta dal Comitato Internazionale della Quarta Internazionale per difendere il programma e la prospettiva dell’internazionalismo socialista rivoluzionario contro tutti i suoi oppositori revisionisti.