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Prospettiva

Cosa bisogna fare per combattere la pandemia di coronavirus

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 6 marzo 2020

La pandemia di coronavirus continua a diffondersi in decine di paesi in tutto il mondo in quella che è tra le peggiori epidemie di malattie infettive di un secolo, minacciando la vita di milioni di persone.

Il numero di casi negli Stati Uniti continua a crescere rapidamente, contraddicendo la negazione criminale e disonesta da parte della Casa Bianca della gravità della malattia. La risposta ad ogni livello di governo è stata negligente e incompetente, esponendo una totale mancanza di pianificazione e preparazione nel paese capitalista più ricco del mondo.

Mentre la Casa Bianca sminuiva la letalità del virus e lo equiparava alla comune influenza, il 4 marzo l'Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite (OMS) ha riferito che il 3,4 per cento delle persone infettate dal coronavirus sono morte.

Non c'è modo di determinare con precisione l'estensione dell'infezione negli Stati Uniti a causa dell'assenza di apparecchiature di analisi.

L'indifferenza del governo Trump nei confronti della salute della popolazione non è migliore, e anzi forse peggiore, dell'atteggiamento dei faraoni dell'antico Egitto nei confronti degli schiavi. I media hanno passato molto più tempo a lamentarsi del calo subito dal mercato azionario a Wall Street che della perdita di vite umane.

Il parlamento ha autorizzato solo 8,3 miliardi di dollari per combattere l'epidemia: meno di un decimo del costo annuale della guerra in Afghanistan e un quindicesimo della ricchezza dell'amministratore delegato di Amazon Jeff Bezos.

Senza un intervento d'emergenza, c'è il pericolo che questa pandemia si diffonda in modo incontrollato tra la popolazione e causi una sconcertante perdita di vite umane. Nel peggiore dei casi, delineato questa settimana dal dottor Marc Lipsitch dell'Università di Harvard, fino al 60 percento della popolazione mondiale potrebbe essere infettata. Ai tassi di mortalità attuali, questo significherebbe la morte di oltre cento milioni di uomini, donne e bambini.

Come ha sottolineato l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo rapporto del 28 febbraio, "Il virus COVID-19 è un nuovo agente patogeno altamente contagioso, può diffondersi rapidamente e deve essere considerato capace di causare enormi impatti sanitari, economici e sociali in qualsiasi contesto".

Il rapporto rileva che il virus "si trasmette attraverso goccioline e fomiti [oggetti] durante il contatto ravvicinato e non protetto tra un infettante e l'infettato". L'OMS ha aggiunto che "la trasmissione da persona a persona del virus COVID-19 avviene in gran parte nelle famiglie".

Si possono adottare misure per ridurre drasticamente il numero di infezioni e prevenire la perdita di innumerevoli vite umane. Ma la risposta dei governi di tutto il mondo è stata disastrosamente inadeguata e un numero incalcolabile di persone morirà di conseguenza. La stragrande maggioranza delle vittime proverrà dalla classe lavoratrice, dai poveri e da altre fasce vulnerabili della società.

Questa catastrofe sociale deve essere evitata. Tutti i settori della classe lavoratrice, i giovani e gli studenti devono esigere che i governi adottino misure di emergenza per fermare la diffusione del virus e fornire le cure necessarie a tutti coloro che sono stati infettati dalla malattia. Ciò richiede una massiccia riallocazione delle risorse sociali.

Il principio che deve guidare la risposta è che le esigenze della società prevalgono sugli interessi del profitto. Non si deve permettere che i calcoli capitalistici dei valori delle azioni e dei profitti limitino, indeboliscano o impediscano la lotta contro la malattia.

Non si può risparmiare nessuna spesa per rendere immediatamente disponibili i test per il coronavirus in ogni paese. Miliardi di dollari devono essere investiti a livello internazionale in regimi di test, nella produzione di indumenti protettivi, nell'acquisto di macchine per l'ossigeno e di altre tecnologie necessarie, nella costruzione di nuovi ospedali e nell'espansione delle strutture ospedaliere esistenti.

Da questo punto di vista solleviamo le seguenti richieste:

Test accessibili e universali: Non c'è modo di combattere la diffusione del coronavirus senza test accessibili a tutti coloro che mostrano i sintomi. È essenziale che i test siano resi disponibili immediatamente in tutti gli Stati Uniti e in tutto il mondo.

Trattamento gratuito di alta qualità: Fermare la diffusione del coronavirus è impossibile in una società dove solo chi ha i soldi può vedere un medico. In un paese come gli Stati Uniti, dove la famiglia media non può permettersi di pagare in contanti per una spesa di 400 dollari, fornire cure gratuite è inseparabile dal controllo della diffusione della malattia.

Ogni paese deve immediatamente iniziare a fornire test e cure gratuite e pagare tutte le spese mediche associate al coronavirus. L'assistenza medica non è un privilegio, è un diritto!

Congedo di malattia pagato per tutti i lavoratori: È fondamentale assicurarsi che i lavoratori non si sentano sotto pressione per lavorare quando sono malati. Le aziende e i governi devono iniziare immediatamente a fornire permessi retribuiti per malattia a tutti i dipendenti.

Parità di assistenza: Negli Stati Uniti, una quota vasta e sproporzionata delle risorse mediche è monopolizzata dall'oligarchia finanziaria. I rapporti abbondano dei pronti soccorsi V.I.P. a Manhattan e negli Hamptons per i super-ricchi, e i massicci bunker di emergenza e i centri di cura medica privati che gli oligarchi stanno costruendo nelle proprie dimore.

Non ci può essere un trattamento preferenziale nella lotta contro questa pandemia! L'uguaglianza delle cure non è solo una questione morale, ma un'urgente necessità sociale. I medici privati dei ricchi e quelli impegnati in procedure di vanità devono essere immediatamente reclutati per curare la popolazione in generale. L'accesso alle cure deve essere determinato dalla necessità, non dalla ricchezza. I ricchi hanno diritto alle stesse cure di chiunque altro, ma non a trattamenti privilegiati.

Proteggere i rifugiati, i prigionieri e i senzatetto: In tutto il mondo, milioni di persone sono senza casa, altri milioni fuggono dalla guerra e dalla povertà, e innumerevoli altri sono imprigionati in condizioni che li rendono vulnerabili alle malattie infettive. Tutto deve essere fatto per migliorare le condizioni dei prigionieri, dei rifugiati e dei senzatetto e fornire a queste popolazioni vulnerabili l'accesso all'igiene e alle migliori cure mediche.

Porre un fine alla manipolazione dei prezzi: Le forniture mediche e i prodotti sanitari devono essere messi a disposizione delle famiglie e degli operatori sanitari, e tutti coloro che traggono profitto dalla crisi devono essere ritenuti penalmente responsabili.

Condizioni di lavoro sicure: I datori di lavoro e il governo devono essere responsabili di fornire a tutti i dipendenti - dagli operatori sanitari ai lavoratori della fabbrica, del magazzino, della vendita al dettaglio e dei servizi - un ambiente di lavoro sicuro.

La supervisione della sicurezza non può essere lasciata ai datori di lavoro. I lavoratori devono formare comitati di rank-and-file per assicurarsi che i datori di lavoro rispettino i codici di sicurezza e che vengano adottate misure per combattere la diffusione della malattia. Questi comitati garantiranno che i lavoratori non siano costretti a lavorare in un ambiente non sicuro e che i colleghi che si ammalano ricevano le cure e il sostegno necessari.

Sostenere i malati e le persone in quarantena: Nessuno deve temere che essere designati e messi in quarantena significhi negligenza e ostracismo. I lavoratori dovrebbero formare comitati di quartiere per garantire che i malati e le persone in quarantena siano al sicuro e abbiano il sostegno sociale e il cibo e le forniture necessarie.

Per la collaborazione internazionale: Le sanzioni economiche statunitensi contro l'Iran stanno causando gravi carenze mediche in un Paese con oltre 3.000 casi di coronavirus, e l'establishment politico statunitense ha intrapreso una campagna per demonizzare gli scienziati e i medici cinesi. Tutte le sanzioni devono essere immediatamente revocate e tutte le restrizioni alla collaborazione medica internazionale devono cessare!

Nel rispondere a questa pericolosa malattia, un principio deve guidarci: il bisogno umano è primario. La lotta contro un'epidemia che minaccia milioni di vite umane non può essere subordinata a considerazioni di profitto privato.

Qualsiasi affermazione secondo cui non ci sono soldi per salvare la vita di milioni di persone è una spregevole menzogna. Solo negli Stati Uniti ci sono più di 13.000 individui con oltre 30 milioni di dollari di ricchezza. Solo tre persone - Bill Gates, Jeff Bezos e Warren Buffett - possiedono più ricchezza della metà più povera della società americana.

I deficit di fondi devono essere coperti da sequestri d'emergenza delle fortune di individui ultra-ricchi.

È necessario costruire un movimento di massa della classe lavoratrice per chiedere un'immediata risposta d'emergenza alla crisi, a carico delle imprese, del governo e dell'oligarchia finanziaria.

Come il Comitato internazionale della Quarta Internazionale ha scritto nella sua dichiarazione del 28 febbraio 2020:

Chiedendo che i governi capitalisti attuino queste misure di emergenza, la classe lavoratrice internazionale non abbandona il suo obiettivo fondamentale: la fine del sistema capitalista. Piuttosto, la lotta per l'azione d'emergenza aumenterà la consapevolezza della classe lavoratrice, svilupperà la sua comprensione del bisogno di solidarietà di classe internazionale, e aumenterà la sua fiducia politica in se stessa.

Le opportunità offerte dalla moderna tecnologia medica per fermare un'epidemia di questo tipo sono senza precedenti. Mai prima d'ora si è saputo così presto di un agente patogeno: nel giro di poche settimane il suo genoma è stato sequenziato e sono stati progettati test efficaci.

Ma lo scoppio della malattia ha messo in luce il divario tra l'enorme promessa della moderna tecnologia medica e il carattere del tutto irrazionale di una società basata sull'accumulo privato di ricchezza.

Qualunque sia l'esito di questa pandemia, la crisi stabilisce in modo inconfutabile che il capitalismo non può affrontare le minacce esistenziali che incombono sull'umanità - dal cambiamento climatico ai disastri naturali e alle malattie infettive. La crisi del coronavirus pone l'urgente necessità di una riorganizzazione socialista della società.

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