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Renzi eletto a capo del PD mentre proteste dilagano nel Paese

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 12 dicembre 2013

Da lunedì il movimento dei forconi ha manifestato in tutto il Paese, dirigendosi contro il governo. Il movimento, rivelatosi negli ultimi due anni, ha programma e composizione eterogenei, con influenze di estrema destra.

A Roma, Torino, Milano, Genova e anche in Puglia, sono scesi in piazza a decine di migliaia, mentre camion bloccavano le strade principali e studenti e giovani disoccupati occupavano le stazioni ferroviarie. ?Parecchi treni sono stati cancellati perché i manifestanti erano seduti sui binari.

Le proteste contro gli aumenti fiscali del governo erano iniziate tra gli agricoltori siciliani e sono state riprese dai camionisti a lunga percorrenza che hanno bloccato le strade. Da allora, il movimento si è rapidamente diffuso in altri settori della popolazione. Nelle città sono soprattutto gli studenti e i disoccupati che sono scesi in strada, chiedendo lavoro, protezione sociale e un futuro.

Lunedì ci sono stati scontri con la polizia nel centro di Torino, la polizia ha usato i gas lacrimogeni. Ma alla fine, i membri di un’unità di polizia si sono tolti i caschi e hanno dichiarato solidarietà con i manifestanti.

Nel Paese, che dal 2008 si trova nella più lunga recessione del periodo post-bellico, la disoccupazione giovanile ha superato il 40 per cento. La povertà tra gli anziani è aumentata drammaticamente; conseguenza delle “riforme” delle pensioni di tre successivi governi guidati da Silvio Berlusconi, Mario Monti ed Enrico Letta. Numerose aziende sono fallite, 5 milioni di persone vivono in povertà e i disoccupati sono 6 milioni.

Il primo ministro Enrico Letta (PD), che è in procinto di imporre il più recente pacchetto di austerità con il bilancio 2014, è sempre più sotto pressione all’interno del suo partito; domenica, il suo sfidante Matteo Renzi ha vinto le elezioni primarie per capo del partito, con il 70 per cento dei voti.

Il 38enne Renzi, che è stato in precedenza sindaco di Firenze, ha espresso critiche populiste circa la‘ burocrazia di Bruxelles’, chiedendo che l’Unione Europea (UE) non sia autorizzata a determinare la politica economica italiana. Chiede un’immediata riduzione del numero dei politici in servizio e tagli, a livello nazionale, pari a € 1, 5 miliardi sugli stipendi dei politici.

L’elezione a leader del partito si è svolta nello stile di un’elezione primaria americana; tutti potevano partecipare, non solo i membri del suo partito, a condizione di avere almeno 16 anni e di aver pagato un contributo di 2 euro. Si è trattato più di un concorso populista che di un’elezione democratica, dal momento che coloro che non sostenevano Renzi sono stati a casa, piuttosto che votare per gli altri candidati: Gianni Cuperlo e Pippo Civati.

"Non è la fine della sinistra, è la fine di un gruppo dirigente della sinistra” ha detto Renzi in un discorso nella tarda sera di domenica. È stato salutato dalla stampa borghese quale “riformatore carismatico.” ?Molti giornali lo hanno equiparato a Tony Blair, che oltre un decennio fa trasformò il partito laburista in Gran Bretagna con il progetto neo-liberale “New Labour”. Il quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt ha scritto che Renzi significa “meno comunismo, meno quadri di partito."

Nel suo discorso di vittoria, Renzi ha richiesto che “le riforme” vengano attuate più rapidamente e più decisamente che in precedenza. Al centro di questo doveva esserci la “mobilità del mercato del lavoro”, un eufemismo per la distruzione dei diritti dei lavoratori e tagli immediati nella forza lavoro statale. Tra le altre cose, Renzi intende sopprimere il sistema bicamerale e le amministrazioni provinciali.

Il Partito Democratico, emerso dal Partito Comunista Italiano, ha abbandonato i suoi impegni sociali molto tempo fa ed è diventato un organo per l’attuazione degli interessi delle banche italiane ed europee. Già sotto Letta e il leader del partito ad interim, Guglielmo Epifani, il PD ha cercato di soddisfare le richieste dell’UE in collaborazione con il campo di centro-destra.

Come Letta, Renzi ha iniziato la sua carriera politica nella Democrazia Cristiana. La vittoria di Renzi contro il suo concorrente Cuperlo, che godeva del sostegno della vecchia leadership del partito raccolta attorno a Massimo D’Alema, significa che la fazione ex democristiana della Margherita ha il controllo totale del Partito Democratico.

Renzi adesso sostituirà l’ex capo del sindacato Epifani nella leadership del PD. Epifani ha temporaneamente diretto il partito dall’inizio di quest’anno. Dopo le elezioni del febbraio 2013, il presidente precedente, Pierluigi Bersani, si era dimesso, insieme a tutta la dirigenza del partito, perché in parlamento non poteva raggiungere la maggioranza per un governo.

Renzi rappresenta esplicitamente la destra, naturalmente pro-business. È in buoni rapporti con il capo della Fiat, Sergio Marchionne, e ha sostenuto i suoi attacchi contro i lavoratori auto.

Renzi avrebbe preferito elezioni immediate, ma, mercoledì scorso, la Corte Costituzionale ha dichiarato parte della vigente legge elettorale una violazione della Costituzione, il che aveva dato ai vincitori un grande bonus di seggi in parlamento. Renzi ha promesso di lavorare per l’immediata riforma elettorale e di cooperare strettamente con Letta su questo.

Dal canto suo Letta spera di poter guidare il governo almeno per il prossimo anno, compreso da luglio a dicembre 2014, quando l’Italia avrà la presidenza dell’UE.?Letta ha detto di non aver votato per Renzi, ma per Gianni Cuperlo.

Letta ha annunciato la richiesta di un ulteriore voto di fiducia per mercoledì prossimo, al fine di ottenere il sostegno del parlamento, dopo le dimissioni dal governo di Forza Italia, la fazione di Berlusconi dell’ ex-PdL.

Berlusconi, domenica sera, si è espresso a favore di una mega coalizione. Il suo ricostruito partito è pronto a collaborare con Renzi, così come con il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo e Sinistra Ecologia Libertà di Nichi Vendola.

Renato Brunetta, portavoce di Berlusconi, ha detto: “Se Grillo, Berlusconi e Renzi si mettono insieme, la legge elettorale si fa in una settimana"; ha anche aggiunto che le elezioni parlamentari dovrebbero svolgersi nel mese di maggio al più tardi, insieme alle elezioni europee.

Vendola ha ben lodato Renzi prematuramente, quando domenica ha scritto su Facebook che Renzi ha chiuso un periodo della storia italiana “liquidando un’intera nomenclatura politica.” E ha aggiunto: “Con lui bisognerà parlare, capirsi, ma credo che oggi si sia creato lo spazio per la nascita di una nuova sinistra. Una sinistra libera dalla nostalgia e che non voglia morire di governabilità”.