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Italia: l’inesorabile slittamento a destra di Beppe Grillo

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in tedesco il 23 gennaio 2013 e in inglese il 24 gennaio 2013

Nell’attuale campagna elettorale italiana il Movimento Cinque Stelle (M5S), guidato dal comico Beppe Grillo, è considerato l’organizzazione di protesta con le migliori possibilità di successo. Il Movimento Cinque Stelle, che pretende di essere un’alternativa ai principali partiti politici guidati da Mario Monti, Pierluigi Bersani e Silvio Berlusconi, al momento pare raccogliere circa il quindici per cento dei voti.

Uno sguardo ravvicinato dimostra che il M5S, che esplicitamente non si considera come un partito, si sta muovendo rapidamente verso destra. Le dichiarazioni di Beppe Grillo differiscono poco da quelle di qualsiasi altro populista di destra: egli cerca di suscitare sentimenti razzisti, mentre attacca l’Unione europea da destra e polemizza contro lo Stato sociale.

Il movimento nacque dalla protesta contro la diffusa corruzione politica, ma Grillo ha sempre rifiutato di prendere una posizione chiara sulle questioni di classe. Parla di questioni ambientali e di altro tipo, alla moda tra gli strati della classe media, ma si è sempre rifiutato di difendere la classe operaia contro i brutali attacchi sociali messi in atto in egual modo da governi di destra e di “sinistra”.

L’anno scorso il governo di Mario Monti ha introdotto politiche di austerità che hanno sprofondato non solo i lavoratori nella disoccupazione e nella povertà, ma che hanno anche avuto conseguenze enormi per la classe media. Commercianti, piccoli imprenditori e artigiani sono stati duramente colpiti dalla recessione, e le loro difficoltà economiche sono ampliate dai costi del carburante drammaticamente aumentati, dalle nuove tasse sulla proprietà e da controlli fiscali più severi.

In questo stato di cose, il movimento di Grillo si impegna a parlare per le sezioni della piccola borghesia, che considera gli strati più oppressi della classe lavoratrice e lo Stato sociale come il problema principale e che sta abbracciando una virata a destra di tipo nazionalista.

Lo spostamento a destra del Movimento Cinque Stelle dimostra che la “lotta contro la corruzione”, presa come argomento singolo, non fornisce una risposta progressista alla crisi sociale. La responsabilità principale per la crescita del movimento di Grillo a destra è da attribuire alle tendenze di pseudo-sinistra, che hanno sostenuto le politiche di austerità dei governi di Romano Prodi e Mario Monti, contemporaneamente fomentando illusioni nel movimento di Grillo.

Beppe Grillo si è sempre vantato del fatto di non avere un programma. Il suo movimento di protesta è nata sei anni fa, sulla base delle sue improvvisazioni come attore a Genova; attacca i politici corrotti e inveisce contro l’evasione fiscale e la mentalità del proprio tornaconto tipica della classe politica.

All’inizio Grillo vinse influenza politica dopo che Romano Prodi sostituì Silvio Berlusconi come capo del governo, nella primavera del 2006. L’intero campo del centro-sinistra, incluso Rifondazione Comunista, parteciò al governo Prodi. Quando fu chiaro che non ci sarebbe stato progresso sociale in Italia con Prodi, gli spettacoli di Grillo sono diventati improvvisamente molto popolari. E’ apparso nei teatri di tutta Italia davanti a un pubblico di migliaia di persone.

Nel settembre 2007 indisse una giornata di protesta, la sua cosiddetta “V-Day”, dove V sta per “Vaffanculo”. Fra concerti all’aperto e altre azioni, sono state raccolte firme per una petizione che chiede che alle persone con la fedina penale sporca sia vietata l’elezione a cariche pubbliche.

Nelle elezioni parlamentari del 2008, Grillo incitò all’astensione dal voto, dichiarando che la campagna elettorale tra i due campi principali era una “falsa guerra tra fratelli gemelli”. Grillo, uno degli animatori TV più famosi del paese negli anni‘ 80, fu bandito dall’apparire in televisione; ma ormai il movimento di Grillo stava diffondendosi rapidamente attraverso Internet e le reti sociali.

Quando Silvio Berlusconi tornò al potere nel 2008, Grillo ricevette il sostegno crescente di celebrità come l’ex procuratore di Stato Antonio Di Pietro, il giornalista Marco Travaglio e il dissidente presentatore televisivo Michele Santoro. Tutti sostenitori di Grillo e critici di Berlusconi e dei politici del Partito Democratico di centro-sinistra, ma non hanno mai contestato il sistema capitalista.

Nel 2010 Grillo ha partecipato alle elezioni regionali per la prima volta, formando il suo Movimento Cinque Stelle. Le cinque stelle stanno per l’ambiente, l’acqua potabile, la tecnologia, il trasporto e un approccio positivo da italiani gli uni agli altri.

Le elezioni regionali del 2010 furono caratterizzate da un forte calo di affluenza alle urne, dieci per cento meno votanti. Grillo conquistò il suo primo successo, basato sul singolo argomento di campagna elettorale che chiedeva che nessuna persona condannata o accusata di reato potesse diventare un deputato.

Durante le elezioni Grillo ha beneficiato del calo di Rifondazione Comunista, che aveva partecipato al governo Prodi nel 2008 e che non riuscì a vincere la rielezione al parlamento. In Emilia Romagna, ex roccaforte del Partito Comunista, Grillo ha vinto il sei per cento, mentre il voto per Rifondazione Comunista è crollato a 2, 8 per cento.

Nel 2011, quando in Italia si svilupparono proteste sociali sulla scia delle rivoluzioni in Egitto e Tunisia, Grillo fu presentato quale alternativa politica.

Nel giugno 2011 ci sono stati quattro referendum (contro la privatizzazione dell’acqua e dei progetti energetici e contro il nucleare), nei quali circa il 95 per cento dei partecipanti ha espresso un rifiuto netto al governo Berlusconi. Per evitare che l’opposizione al governo prendesse una direzione socialista Attac, Greenpeace e il SEL (Sinistra, Ecologia, Libertà), guidato da Nichi Vendola, hanno tutti lodato il carattere apparentemente non politico di questi referendum.

Questo si allineava con la campagna di presentazione di Grillo come una pseudo-alternativa. Tutti hanno applaudito alla sua presunta “libertà da ogni ideologia” e alla sua lotta contro la casta dei “politologi e gli assistenti di politica”, come ha detto Nichi Vendola.

In seguito alle forti pressioni da parte dell’Unione europea il governo Berlusconi è stato sostituito nel novembre 2011 da un governo non eletto di tecnocrati guidato da Mario Monti. I partiti successori del Partito Comunista e i sindacati hanno sostenuto le radicali misure di austerità e gli attacchi contro la classe operaia di Monti, e così facendo hanno conferito più forza al Movimento Cinque Stelle.

Nel frattempo Beppe Grillo ha adottato posizioni sempre più di destra. In un blog che ha scritto un anno fa, ha elaborato sul non dare la cittadinanza ai figli, nati in Italia, degli immigrati. Così scrisse: “la cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se I genitori non ne dispongono, è senza senso”. Questa richiesta aveva come solo scopo quello di “distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi”.

Dopo è andato anche oltre e ha dichiarato di voler “vedere solo italiani” nel suo movimento. Ha anche parlato pubblicamente contro l’immigrazione di famiglie rom dalla Romania verso l’Italia.

Quando diversi giornali hanno criticato i suoi commenti, Grillo ha risposto nervosamente nel suo blog riferendosi a coloro che insinuavano una sua apertura ai fascisti “Chi lo ha scritto è in totale malafede, un leccaculo del sistema”. Ha inoltre sottolineato che il M5S “non è un movimento ideologico ”.

Un sostenitore di Grillo, il consigliere comunale di Treviso David Borrelli, ha tuttavia ammesso pubblicamente che vi sono somiglianze tra il M5S e la ferocemente “anti-immigrati” Lega Nord.

Inoltre, quando alcuni adepti del movimento di estrema destra Casa Pound hanno cercato di incontrare Grillo sulla base delle sue dichiarazioni anti-immigrati, Grillo ha risposto: “Il M5S non ha alcun pregiudizio per quanto riguarda le persone che incontra.” ?Casa Pound è un movimento che deriva il suo nome dallo scrittore fascista e ammiratore di Mussolini, Ezra Pound.

Nello stesso periodo, Grillo ha scoperto l’ostilità verso l’UE e la richiesta “Fuori dell’euro”, come mezzo per promuovere il suo movimento. In un’intervista con l’agenzia di stampa statunitense Bloomberg nel maggio 2012, ha dichiarato: “L’euro è una corda attorno al collo, giorno dopo giorno si attorciglia sempre più stretta”.

Intanto i “Grillini” hanno ottenuto il loro miglior risultato di sempre alle elezioni locali del maggio 2012. Mentre il tasso di partecipazione alle elezioni è sceso, il M5S ha raccolto una media dell’otto per cento dei voti. Nella città di Parma e in tre altri comuni, i candidati pro-Grillo, presentatisi alle elezioni per la prima volta, sono stati eletti alla carica di sindaco.

Questo successo elettorale è stato ripetuto nel mese di novembre, quando il movimento di Grillo è emerso come il più forte partito unico, con il quindici per cento dei voti nelle elezioni per la presidenza della Regione Sicilia. In quelle elezioni, le varie liste di protesta e gli outsider politici sono stati in grado di conquistare voti, a scapito di tutti i partiti che hanno sostenuto le misure di austerità di Monti. L’affluenza alle urne è stata solo del 47 per cento.

Era già evidente che molti dei voti per Grillo venivano da disincantati sostenitori di Berlusconi e, nel nord Italia, dal campo della Lega Nord. In Sicilia, il movimento di Grillo con il 15 per cento, ha superato il Partito della Libertà di Berlusconi (PdL), che è crollato dal 33 al 13 per cento dei voti.

Al secondo turno elettorale a Parma il sostenitore di Grillo, Federico Pizzarotti, ha battuto il candidato del Partito Democratico (PD), prendendo più del sessanta per cento dei voti. Il 39enne Pizzarotti, responsabile delle strategie per una banca, ora si vanta che, in qualità di sindaco di Parma, ha realizzato politiche di bilancio ancora più rigorose di quelle del suo predecessore di destra. Prima delle elezioni, una campagna dal movimento Grillo è riuscita ad arrestare la costruzione di una nuova metropolitana a Parma.

Con l’aggravarsi della crisi, il movimento di protesta di Grillo, che non aveva e non voleva avere un programma a parte la sua opposizione alla corruzione, è diventato sempre più un punto di riferimento per la destra degli strati piccolo-borghesi. Ciò è confermato da uno sguardo alle richieste elettorali del movimento e le sue pubblicazioni, che agitano per conto di imprenditori di piccole e medie dimensioni contro la classe lavoratrice.

Ad esempio, Grillo sostiene la necessità di una riforma del mercato azionario italiano a favore dei piccoli azionisti, la promozione dei prodotti locali e italiani, il sostegno per le piccole e medie imprese, e l’uscita dall’ Unione Europea e dall’euro.

Il rifiuto di Grillo dell’Unione Europea e dell’euro non ha nulla a che fare con la difesa degli interessi della classe lavoratrice, che giustamente considera l’UE come uno strumento delle banche e la forza trainante delle misure di austerità. Grillo difende le basi capitaliste dell’economia e sta cercando di orientare il malcontento sociale verso canali nazionalistici di destra, combinando i suoi attacchi contro l’Unione europea con una politica economica protezionistica.

Così dichiara: “Va fermata al più presto la fuga all’estero delle nostre imprese e create le condizioni per essere noi ad attrarre investimenti e imprese straniere, non l’Austria, la Slovenia, la Carinzia”.

Egli scrive anche: “Le fondamenta dell’economia dell’Italia sono le piccole e medie aziende... Sono le mucche da mungere in un Paese sempre più burocratizzato... La burocrazia fine a se stessa è un ostacolo ormai insuperabile per chi avvia un’attività. Qui si fa l’impresa o si muore con il disfacimento di quello che è rimasto dello Stato sociale”.

Lo “Stato sociale” qui è visto come un ostacolo alla prosperità della piccola borghesia e della classe media, che deve essere potato. Questo tuttavia è realizzabile solo a spese dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati e dei giovani.

I temi riccorenti di Grillo, le sue tirate contro gli sprechi, la corruzione, l’abuso d’ufficio e per una politica pulita, servono principalmente a promuovere uno Stato autoritario. Grillo non identifica mai gli interessi capitalistici serviti da questi meccanismi politici.

In tutti i suoi attacchi a politici e partiti, egli descrive l’intero “sistema dei partiti”, come un “cancro della democrazia.” Il suo populismo, tipico dei demagoghi di destra, serve a coprire gli interessi di classe serviti da partiti ben definiti; esso ha come scopo soprattutto di prevenire la classe lavoratrice dallo sviluppare il suo proprio partito socialista, indipendente e internazionalista.

Grillo sostiene che tutti i partiti sono “anime morte che scompariranno presto” per essere sostituiti dal suo stesso movimento “senza strutture, fazioni di partito e schede di adesione.”

Mentre Grillo sta cercando di creare più confusione politica possibile, il suo stato sociale è chiaro. Come multi-milionario è uno dei cittadini più ricchi d’Italia. Già nel 2005 ha dichiarato un reddito imponibile annuo di circa € 4.300.000.